Guest User
February 9, 2023
Oltrepassato il portone di un palazzo come tanti altri, per accedere alla struttura si deve transitare per uno stretto corridoio che si apre in una piccola corte interna, monopolizzata dalla cucina di un ristorante. Insomma, per andare in camera è necessario dribblare cuochi e pietanze (appoggiate in condizioni sanitare a dir poco discutibili). Superata la "prova del cuoco", per conquistarsi il meritato riposo è richiesta un'esperienza alpinistica, con valigia al seguito, su una stretta scala di pendenza di poco inferiore al settimo grado superiore. Poco male. Finalmente la stanza agognata dopo un'intera giornata: grande, non si può proprio dire. Arredata con il minimo indispensabile. Il punto forte è la luminosità: immaginate una stanza praticamente senza finestre. O meglio ancora: quella che assomiglia ad una porta finestra ha un'inferriata e si affaccia sul balconcino di un'altra stanza. Wonderfull. Meglio così che una brutta vista, poco ma sicuro. Se l'affittassero per pochi euro, si potrebbe anche far finta di nulla, ma non è così. E viene spontanea una domanda: come è possibile che autorizzino la locazione di una cosa del genere? A proposito: indimenticabile anche la colazione al bar sotto il palazzo, dove la gentilezza appare caratteristica sconosciuta. Unico pregio del luogo: la vicinanza a piazza Navona. Si vi pare sufficiente...
Translate